Un piccolo riassunto che ci aiuta a comprendere la progettazione di un logotype.

1. IL LOGOTIPO (WORDMARK)

Si tratta della tipologia più semplice, in cui troviamo il nome dell’azienda rappresentato in semplici lettere, con il font designato, scelto tra quelli disponibili, oppure disegnato alla bisogna. Vediamo di seguito alcuni esempi.

Canon, Nikon, Sony, Disney, sono tutti brand che fanno uso di un logotipo, o wordmark. La loro comunicazione è improntata su tale logotipo, che è ormai radicato e riconoscibile in tutto il mondo anche per la sua semplicità e immediatezza. Per i brand di una certa importanza, avere un logotipo basato su un font disegnato apposta è della massima importanza, per conferire unicità alla brand identity.

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2. MONOGRAMMA (LETTERMARK)

Il monogramma è un tipo di logo molto comune per quelle aziende il cui nome risulterebbe troppo lungo per essere efficace, facilmente memorizzabile e utilizzabile sui diversi supporto, soprattutto social e digital, di cui c’è ormai bisogno.

Stiamo ovviamente sempre parlando di monogrammi celebri e noti in tutto il mondo, per cui ovviamente il loro design è unico e realizzato in maniera sartoriale.

Vediamo alcuni esempi celebri di monogramma o lettermark.

3. BRANDMARK

Una definizione interessante è: “aspetto dell’azienda che non può essere espresso a parole”. Il Brandmark è un simbolo che racchiude la brand identity in un modo che sarebbe difficile rendere sotto forma di testo o altro tipo di media. Racchiude l’intera brand experience, che il cliente deve percepire immediatamente, a una prima occhiata.

Non smette di stupire come questi loghi brandmark si siano imposti e siano ora tra i più riconoscibili del pianeta, nonostante la loro incredibile semplicità.

4. COMBINATION MARK

E se un logo ha sia logotipo che brandmark? Ecco che abbiamo un ibrido, una combinazione di due tipologie classiche di logo. Il logo combination mark arricchisce l’esperienza aggiungendo al lettering un simbolo, un’icona, e cerca in questo modo di aumentare la propria riconoscibilità e rafforzare la brand identity.

Elementi distintivi per il logo possono anche essere i colori e la loro disposizione, come nel caso di Microsoft e Pepsi. Nel caso del logo del WWF, il combination mark si avvale di un brandmark (il panda) e di un monogramma.

5. STEMMA O EMBLEMA

Come nel caso del precedente combination mark, anche lo stemma presenta sia testo che forme, ma il loro rapporto è progettato in maniera diversa. I due elementi non sono semplicemente accostati, ma nascono e si sviluppano di pari passo. Questa tipologia di logo è più difficile da adattare ai vari contesti, proprio a causa di questa sua natura simbiotica.

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